domenica 7 aprile 2019

psicologia

L'autismo: una psicosi infantile

LA PSICOSI PIÚ TEMUTA
In età evolutiva occupano un posto di grande rilievo sia per le ricadute familiari, sia per il loro impatto sociale. Tra queste, la forma piú nota e temuta é certamente l'autismo. I dati epidemiologici non sono concordanti e segnalano un'incidenza di questa psicopatologia variabile tra i 5 e i 30 casi per ogni 10.000 nati: tali differenze dipendono in gran parte del disaccordo sui criteri diagnostici, ancora in gran parte irrisolto. Il termine autismo fu coniato nel 1911 per descrivere individui completamente assorbiti dalle proprie esperienze interiori, con una conseguente perdita dell' interesse per la realtá esterna. Nel 1943 venne formulata la prima definizione di sindrome autistica: una forma di psicosi piuttosto la prima sintomatologia é contrassegnata da profondo isolamento sociale, gravi insuccessi nello sviluppo del linguaggio e conseguente incapacità di instaurare un adeguato sistema di comunicazione, con preferenza per comportamenti rituali o compulsivi, disturbi cognitivi, ecc...


CAUSE ORGANICHE, BIOLOGICHE, PSICOLOGICHE
Le ipotesi relative alle origini di questa psicosi infantile non sono concordanti. Ve ne sono alcune formulate negli ambiti della genetica, dell'immunologia, della biochimica e della neurologia, che indagano le possibili cause organiche di questo tipo di psicosi infantile, per esempio riconducendole a eventuali anomalie in alcune aree cerebrali. Un contributo alla ricerca in tal senso é stato dato dalla scoperta dei neuroni a specchio , particolari tipi di neuroni, cioé cellule specializzate nella raccolta e nella conduzione degli impulsi nervosi: gli studi hanno dimostrato che nei bambini autistici si attivano in modo carente.
Altri studiosi attribuiscono l'autismo a una incapacità biologica di provare attaccamenti emotivi, che si manifesta prevalentemente nelle famiglie in cui i genitori sono emotivamente impassibili. Stando a questa teoria, quindi, la causa dell'autismo va ricercata nella freddezza e nel distacco dei genitori. A questa ipotesi si contrappone la tesi secondo cui la causa dell'autismo va ricercata in uno specifico tratto distintivo dell'educazione. Come afferma Leon Eisenberg, i genitori di questi bambini "s'interessano a loro solo nella misura in cui si dimostrano capaci di eseguire automatismi; donde la frequenza, tra bambini autistici, di prodigiosi exploit recitativi di cose esposte a memoria, perfino di capacità astratta di calcolo superiori alla media. Si tratta di genitori che esigono dal loro figlio un conformismo comportamentale: si vuole avere un bambino "perfetto", vale a dire un bambino che obbedisce, che esegue, ma che non ha esigenze proprie".




































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