domenica 11 novembre 2018

Sociologia

LE ORIGINI DELLA SOCIOLOGIA
LE RADICI FILOSOFICHE
NATURALISMO E CONTRATTUALISMO


In precedenza era compito dei filosofi spiegare ilfunzionamento e le cause dei fenomeni naturali,dell'essere umanodella società e solo in seguito le singole discipline si sono emancipate.  Il primo filosofo che utilizzò la parola "sociologia" fu August Comte. Per molto tempo dominò la concezione naturalistica, secondo la quale la società sarebbe un fatto naturale scaturito dalla socievolezza istintiva umana. 
Emerse inoltre il problema della compatibilità tra individui e norme, a cui si trovò soluzione con la teoria del contratto sociale, che erano delle regole di convivenza certe e condivise. 

MONTESQUIEU E LO "SPIRITO DELLE LEGGI
Negli anni dell'illuminismo si affermò che lo stato di natura e il contratto sociale fossero solo delle ipotesi astratte
Montesquieu sostenne che la teoria del contratto sociale fosse priva di attenzioni per l'evoluzione storica delle culture. Nella sua opera, Lo spirito delle leggi, tentò di fornire un'analisi empirica dei fatti sociali. Per lui quindi, le norme che governano la vita sociale variano a seconda di condizione esterne ed interne

JEAN-JAQUES ROUSSEAU

Secondo Rousseau la storia dell'umanità sociale è una storia di degenerazione e di corruzionerispetto all'iniziale stato di natura, dove tutti erano liberi e uguali.
Lui individua i criteri su cui fondare una convivenza più giusta ed equilibrata e individua anche delle norme idonee per evitare la completa corruzione della società attuale, per realizzarne una migliore

Psicologia



LO SVILUPPO DEL BAMBINO: PERCEZIONE, MOVIMENTO, LINGUAGGIO
COSA STUDIA LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
IL RAPPORTO  NATURA/CULTURA NEI PROCESSI DI SVILUPPO
La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti nell'evoluzione psicologica individuale: l'individuo infatti è considerato un soggetto in continua evoluzione.
Negli ultimi anni, l'evoluzione degli strumenti di ricerca ha permesso di raggiungere dei risultati avanzati nella comprensione dei processi di sviluppo. Una delle questioni più dibattute riguarda il rapporto natura/cultura. Oggi la conclusione maggiormente condivisa è che il corredo biologico, gli elementi ambientali e le esperienze interagiscono nella crescita dell'individuo.
Lo sviluppo è un sistema complesso e per comprenderlo bisogna osservare diversi elementi all'interno di un contesto più ampio.
L'UNIVERSO DEL BAMBINO PRIMA DELLA NASCITA
I DIVERSI STADI DI SVILUPPO
Durante la gravidanza lo zigote si trasforma a poco a poco in un bambino. In questo processo distinguiamo tre fasi:
-PERIODO GEMINALE (primi 21 giorni): ha origine lo zigote che inizia a crescere e va a impiantarsi nella parete uterina;
-PERIODO EMBRIONALE (dalla terza all'ottava settimana): si formano le strutture interne ed esterne del corpo, in questa fase definito embrione;
-PERIODO FETALE(dalla nona settimana alla nascita): maturano i diversi organi e le varie parti del corpo, in questa fase definito feto.
I SENSI NELLA VITA PRENATALE E IL RUOLO DELLA MADRE

Nei mesi che precedono la nascita, oltre all'accrescimento di peso e di volume, si verifica una 
maturazione delle funzioni sensoriali.
Il primo sistema di informazione che il feto ha su di se e sull'ambiente è il tatto, la pelle infatti è uno strumento sensoriale completo dopo solo otto settimane di gravidanza.
Dal secondo mese di gestazione si sviluppa l'olfatto, che viene sollecitato dai comportamenti della madre: molte sostanze del cibo materno passano nel liquido amniotico e producono le memorie olfattive.
Verso il terzo mese di gravidanza si sviluppa il gusto, e da questo momento della gravidanza il feto inizia a eseguire movimenti di deglutizione.
Tra il secondo e il terzo mese di gravidanza l'udito completa la sua struttura, infatti i suoni prodotti con un diapason, all'esterno del corpo materno, provocano un accelerazione del battito cardiaco del feto.
La vista si sviluppa verso il quarto mese e si completa prima della nascita con lo sviluppo dei fotorecettori, ossia delle cellule che colgono lo stimolo luminoso e lo trasformano in un segnale per il cervello.
IL NEONATO COMPETENTE
I RIFLESSI DEL NEONATO
Alla nascita il bambino è in grado di produrre una serie di risposte motorie, i riflessi. Essi sono:
-RIFLESSO DI MORO: se si fa improvvisamente cambiare posizione al neonato, esso tenderà ad aprire le braccia e le gambe;
-RIFLESSO DI GRASPING: se il palmo della mano viene stimolato, il neonato fletterà le dita per afferrare qualsiasi cosa si trovi sul palmo stesso;
-RIFLESSO DI MARCIA AUTOMATICA: se si mette il bambino in posizione eretta, esso produrrà movimenti di estensione delle braccia e delle gambe;
-RIFLESSO DI ROOTING: se la pelle attorno alla bocca viene stimolata, il bambino la muoverà in cerca del seno materno;
-RIFLESSO DI BABINSKI: se la pianta del piede viene solleticata, il bambino fletterà le dita;

-RIFLESSO PALPEBRALE: le palpebre si chiudono di conseguenza ad una forte luce;
-RIFLESSO DI RITIRARE IL PIEDE: se toccato da un oggetto pungente, il bambino ritirerà il piede.


Sociologia

L'approccio critico di Karl Marx


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Marx riflette principalmente sugli sconvolgimenti umani  prodotti DALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE.. Marx vede una società conflittuale e soggetta a periodiche rivoluzioni. Analizza in profondità la società moderna.
L'alienazione è il sentirsi del tutto estranei agli esiti della propria attività. Perciò Marx ritiene che i rapporti economici costituiscono in un certo senso la struttura della società, ma dai rapporti di produzione e dai rapporti di produzione, che sono indipendenti dalla loro volontà.
I RISVOLTI NEGATIVI DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE
Se l'atteggiamento di fondo dei positivisti è ottimistico, altri sociologi hanno invece manifestato una forte preoccupazione di fronte ai cambiamenti avvenuti con la Rivoluzione industriale. 
E' il caso esemplare di un'altra grande figura che, con i positivisti, domina i momenti iniziali della storia della sociologia: Karl Marx.
Marx riflette principalmente sugli sconvolgimenti umani da essa prodotti. Marx vede una società conflittuale e soggetta a periodiche rivoluzioni.

IL MODO DI PRODUZIONE CAPITALISTICO
Il merito principale di Marx è aver focalizzato come i nuovi processi produttivi instaurati dalla Rivoluzione industriale abbiamo dei risvolti sociali non solo perchè permettono di produrre molte più merci molto più in fretta, ma anche perchè modificano la relazione che i produttori delle merci, cioè gli operai, instaurano con se stessi e con il mondo circostante. Infatti l'industria moderna basa tutta la propria forza sull'uso dei macchinari che nessun singolo operaio può possedere in proprio per svolgere autonomamente il proprio lavoro.

L'ALIENAZIONE E IL PROLETARIATO
I principali risvolti sociali di questo sistema di produzione stanno nella creazione di individui alienati e nella nascita di una nuova classe sociale, quella del "proletariato". L'alienazione consiste nel fatto che l'operaio è costretto a vedere ad altri la propria attività e quindi a vendere se stesso, la "forza-lavoro" (capacità di lavoro) che egli rappresenta.
L'alienazione è il sentirsi del tutto estranei agli esiti della propria attività. 
La nuova classe sociale che nasce con il nuovo sistema di produzione è detto "proletariato" perchè possiede soltanto la propria prole, potenziale nuova forza-lavoro da vendere.
STRUTTURA E SOVRASTRUTTURA
Per marx i rapporti economici che accompagnano l'industralizzazione sono la vera causa di tutti i restanti fenomeni sociali caratteristici della società industriale. Perciò Marx ritiene che i rapporti economici costituiscono in un certo senso la Struttura della società, cioè l'impalcatura che determina l'ordine e i mutamenti sociali: la società verrebbe determinata non dal modo di pensare o di agire degli esseri umani, ma dai modi di produzione e dai rapporti di produzione, che sono indipendenti dalla loro volontà. 
Tutti i restanti fenomeni sociali per Marx non sono che una sovrastruttura, cioè l'insieme di manifestazioni che riflettono quanto avviene nella sottostante struttura economica.